mercoledì 20 luglio 2011

BraviAutori

Nell’incantevole scenario di Venezia, tra lagune, barene e un antico convento trasformato in edificio scolastico, si compiono dei delitti. Il cadavere di Stefania, una giovane insegnante di religione, viene rinvenuto nella laguna della città. È stato un incidente? Sembrerebbe di no, l’impronta insanguinata della sua mano dà l’avvio al tutto. Arianna, amica e collega, si attiva per prelevare i suoi effetti da consegnare al marito e, fra le varie cose, si ritrova in possesso di una misteriosa chiave. La chiave è la chiave di tutto, potrebbe sembrare un bisticcio di parole ma non lo è. Ecco quindi che l’autrice ci propone un detective in gonnella al quale si affianca un altro insegnante: Lorenzo, aitante e affascinante, inevitabile quasi il risvolto rosa che si insinua a striare il giallo predominante.
Con Roberta Di Odoardo il lettore conoscerà la Venezia più suggestiva, quella delle piccole calli dove il sole si riflette su candidi muri, dove l’odore del pesce stuzzica piacevolmente le narici, e incontrerà pescatori da generazioni nonché conoscitori degli antichi segreti di questa stupenda città che non è soltanto la Piazza San Marco raffigurata nelle cartoline. C’è anche una Venezia di tanti secoli fa, quando la peste imperversava per portare via nobili e popolani, tutti accomunati nello stesso abbraccio; quando a causa di alluvioni devastanti intere isolette scomparivano con case, chiese e relativi campanili. Gli stessi campanili ritratti in un dipinto che Arianna ha modo di osservare prima che un incendio doloso lo distrugga, erano tre, ben allineati. Quali erano e dove sono adesso? L’insegnante è arguta e determinata, non si lascia scoraggiare nemmeno quando si compie un secondo omicidio e si inciampa in incidenti di percorso: va avanti sulla sua strada, coadiuvata dal collega e mettendo a repentaglio la sua stessa incolumità. Diversi sono i personaggi che svolgono un ruolo nella vicenda, eppure è ben saldo il filo della narrazione: tutti vengono tratteggiati in maniera precisa così che ci rimangono impressi, i tasselli si incastrano perfettamente, con linearità e coerenza.
Un giallo ben articolato su uno sfondo pittoresco, godibilissimo ancor di più per lo stile ricercato e quasi lirico, un ottimo esordio per la Di Odoardo.

Pia Barletta

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